giovedì 10 dicembre 2015

RAGAZZINE FANTASMA

Il poster delle Ragazzine versione Fantasma, realizzato per la Tempesta in Rivolta. Ne ho fatte 20 copie numerate e firmate, 33x47 cm, su carta fica 200gr.
Me ne sono rimaste una decina, costa 20€ compresa spedizione; guardalo e poi decidi se premere il pulsantone qui sotto. Niente amici, sono finite.



5 commenti:

  1. Chi fa la spia eccetera, ma la mia mamma si chiama altrimenti quindi prendo il coraggio a due mani, lo getto oltre l'ostacolo e ti dico che nel mio quartiere, davanti ad un minimarket aperto fino alle ventidue tutti i giorni meno la domenica quando chiude poco dopo il crepuscolo è un banchetto con un coreano di sessant'anni che parla il milanese come Mazzarella e scrive il nome di chiunque in ideogrammi giapponesi, lingua che non conosce, in cambio di cinque euros. Mazong - tanto x dargli un nome - ha una bella manina e ho notato che da qualche tempo, mentre continua a fischiettare la storia del tizio che faceva il "palo" nella banda dell' Ortica, ha preso a disegnare cloni del tuo poster con le due fantasmine in minigonna. Quattro euros. Non so come riesce a replicare con la penna d'oca e l'inchiostro di china persino il retino elettronico. Se ti stai chiedendo come mai fai fatica a piazzare i tuoi per altro bellissimi posters , ora sai...

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  2. Ho atteso a risponderti perché non mi andava giù che non ci fosse il tutto esaurito. Ora che sono tranquillo ti dico che, un paio di settimane fa ho visto "io speriamo che me la cavo" e mi ha messo una morbidezza versa i bimbi napoletani incredibile. Volevo sapere se esistono dei film sentimentalmente ricattatori come questo, ma che si occupano dei piccoli coreani.

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  3. Non ci crederai, ma Crepascola ed io abbiamo vissuto x anni sopra un negozio convertito a Kiesa Koreana Karaoke. Se pensi di aver inflitto una prova crudele ai due ragazzini di Trama - Bimbofango included - significa che non sei mai stato la vittima di una posse di evangelisti che recitano a tutto volume le istruzioni che l'arbitro impartisce a Chris Walken e Bob De Niro in merito ad una sola pallottola da infilare nel tamburo della pistola da passarsi come la grolla dell'amicizia su di un tappetto musicale del tenore dell'ineffabile Life is Life degli Opus ( band austriaca ndr ) dall'alba al crepuscolo ed oltre tutti i gg dell'anno, Ferragosto included. Giuro.
    Lo spettacolo di una donna altrimenti serena e che non indulge al turpiloquio, se non provocata da esperti, che investe con termini, che non si son mai uditi nemmeno nei + loschi angiporti di Marsiglia, i passeggeri di un torpedone, che alle sei del mattino cantano e ballano la loro gioia di vivere, mi ha rivelato lati della mia sposa che ignoravo. Ti dico solo che non cerco di sottrarmi da allora nemmeno quando si progetta una incursione alla IKEA, gita alla quale preferisco la trapanazione di un dente sano da parte di un vecchio nazista con stiletto wolverinico al polso.

    Non so di pellicole come quelle a cui alludi, ma qualche giorno fa, in giro x i regali, sono capitato con il mio cucciolo in via Sarpi ( la Chinatown della ex capitale morale ndr ).
    In un magazzeno tipo batcave dove cercavo wok originali ( che sono molto meno decorativi di quelli che puoi acquistare alla Rinascente o al Coin ), Crepascolino ed io ci siamo imbattuti in una filodrammatica di Kuccioli Kantori Koreani alla prese con un song di Lucio Dalla a cui sommistravano la proverbiale elle al posto della erre.
    Lino è rimasto ad ondeggiare mentre il KKK cantava: Con la folza di un licatto /
    L’uomo diventò qualcuno / Lesuscitò anche i molti / Spalancò pligioni /
    Bloccò sei tleni / Con lelativi vagoni
    Innalzò pel un attimo il povelo / Ad un luolo difficile da mantenele / Poi lo lasciò cadele / A piangele e a ullare
    Solo in mezzo al male / Com’è profondo il male .
    Anch'io ne sono rimasto mesmerizzato e da allora sto lavorando ad un graphic novel con una trama che è il trauma di alcuni pesci abissali che salgono in superficie sedotti dal canto delle sirene che si rivela essere una compilation di songs natalizi che arrivano da un peschereccio coreano. Penso lo chiamerò In Fondo al MaLe.
    Sarà mia cura trasmetterne una copia.
    Buon anno. Ciao.

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  5. In effetti un coro di voci bianche, per di più gialle, che canta Dalla è la colonna sonora perfetta per l'ultimo dei natali. Attendo il tuo artefatto e intanto mi ammazzo di "Vita da giungla, alla riscossa", roba da crepascolini avventurosi.

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